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Siamo diventati più stupidi? No, siamo solo più esposti
Uno studio sensazionale pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences ha rivelato una verità sconcertante: il mondo non sta diventando più stupido. Ok, nemmeno progredisce, al contrario di quella che era stata la tendenza da un’ottantina d’anni a questa parte. Resta comunque consolante sapere che Barbara D’Urso, Donald Trump, i reality show, il Superenalotto, Bibbiano, il veganesimo, l’animalismo spinto, il femminismo nudista, il razzismo, l’anti-razzismo, Sfera Ebbasta, la VAR, il sovranismo e l’europeismo, la tessera del tifoso, gli youtuber, gli influencer, Genitore 1/Genitore 2, il crocifisso nelle scuole, Bolsonaro, la Brexit, i 35 euro al giorno, Wanda Nara, Victoria’s Secret, Facebook, Instagram, Telegram, WhatsApp, Reddit e…
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Il clickbaiting sta ammazzando l’informazione. E siamo tutti complici
Il clickbaiting, traducibile approssimativamente con esca da click, fa riferimento a tutte quelle pratiche di scrittura utilizzate da editori con più avidità che etica per convincerci a cliccare su un link. Il fenomeno è nato su Facebook, ma si è esteso a macchia d’olio in tutta la cybersfera con la rapidità di un virus. E in effetti è esattamente ciò che è: un virus che, gradualmente, ha infettato anche la parte inizialmente sana del web. Ed è colpa nostra, perché siamo degli idioti. Procediamo con calma. LEGGI ANCHE: La privacy non è un problema (e se lo è, non ha soluzione) Le strategie di clickbaiting “Incredibile: sta succedendo proprio ora!”…
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Caso Bibbiano: l’eccellenza della disinformazione strategica
Premessa, doverosa: qui non si tratterà di politica. Il focus della trattazione sarà quello della comunicazione e dei suoi utilizzi. In particolare, proverò ad analizzare il fatto di cronaca che ormai da un mese tiene banco nel web, ovvero quello relativo ai fattacci di Bibbiano e dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni, ormai nota a chiunque non abbia vissuto sulla Luna nelle ultime settimane.
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Salvini, Di Maio e Zingaretti: cosa rivelano le loro foto profilo su Facebook
Se da un punto di vista politico si discute ancora se oggi siamo o meno entrati nella Terza Repubblica, sicuramente c’è poco da discutere sul fatto che, dal punto di vista della comunicazione, siamo entrati nell’era della Politica 3.0. Oggi, il consenso elettorale passa anche e sempre più attraverso i social network, la media strategy, la spettacolarizzazione. Il che, inevitabilmente, si traduce anche in un nuovo modo di guardare al personal branding dei personaggi pubblici, noti e meno noti, del mondo della politica. Ognuno, va detto, configura il proprio brand a modo suo. Tutto potremmo rimproverare ai nostri politici – e così ci piace fare – meno che la mancanza…
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Instagram è lo specchio della società di oggi: visiva e povera di riflessioni profonde
Dal titolo può sembrare un pezzo un po’ bacchettone, dal classico sapore “le nuove generazioni non hanno valori, ai miei tempi invece bla bla bla…“. In realtà, vorrei solo proporre alcune riflessioni che non coinvolgono esclusivamente Instagram e il suo rapporto con gli utenti. Partendo da Instagram, vorrei soffermarmi sulle dinamiche di comunicazione trans-mediale che oggi marginalizzano sempre di più l’uso della parola, in favore di un modello che pone il visivo e il veloce al centro de proprio lessico. Il quesito di fondo, mai del tutto manifesto, che fa da filo rosso alla trattazione sarà: stiamo diventando più stupidi? In principio fu la parola… Ci fu il tempo delle…