Il copywriting è la strada che fa per te? Bella domanda…

Questa non è una guida alla professione del copywriter, non è un vademecum, l’articolo non presenta consigli tecnici né elenchi di come chi fa questo mestiere dovrebbe essere o a cosa dovrebbe essere appassionato. Hai presente le cose del tipo “Un copywriter ama le nuove tecnologie, anela sperimentare, brama studiare costantemente, va a messa la domenica e si rifà il letto ogni mattina”? Io credo che un approccio di questo tipo sia limitante e limitato. E non è un discorso relativo al solo copywriting, al web o al mondo del lavoro. Si tratta di un ragionamento che io personalmente valuto grossolano e superficiale nei confronti della vita stessa, delle sue logiche e illogiche e delle infinite sfaccettature che cela tra i risvolti di un’apparenza lineare.

Dove voglio arrivare? Un attimo…

Se hai finito con l’imbatterti in questo articolo, probabilmente stai accarezzando l’idea che quella del copywriter potrebbe essere la carriera che fa per te. Se corrispondi all’identikit: bene! Se non è così: bene lo stesso! Esattamente cosa vorresti sapere? Per come la vedo io, ascoltare troppo le altre persone può essere fuorviante. Se posso darti un consiglio fraterno, credo che la domanda da porsi in questi casi dovrebbe essere più semplice, più urgente: che cosa voglio essere nella mia vita? Che tu voglia fare il copywriter, il web designer, il blogger o l’arredatore di vasche da bagno, credo che il punto di partenza dovrebbe essere quello. Sei fatto per essere un lavoratore autonomo? Ti stimola l’idea di non sapere all’inizio del mese con quanti soldi ti ritroverai alla fine? Da una parte l’indipendenza, da tutto e da tutti (anche se non è proprio così), dall’altra l’ansia legata all’incertezza come unica certezza della propria professione.

Come deve essere un copywriter

Chiudo il cerchio: qual è il profilo del copywriter ideale? Deve essere attratto dalle tecnologie digitali, deve avere un’indole istrionica? Deve dimostrare una predisposizione per i social network? La risposta, secondo me, è: che importa? Certamente, se scegli di lavorare con i contenuti testuali, non puoi che essere animato da un profondo legame con le parole. Ma non basta. Web editor e copywriter trascorrono le proprie giornate lavorative scrivendo, spesso anche di temi che non li entusiasmano o persino che non conoscono. Se ti piace scrivere racconti brevi nel tuo tempo libero non vuol dire necessariamente che quella del copywriter sia la professione che fa per te. Credo che questo lavoro richieda una sorta di vera e propria devozione nei confronti della scrittura, in tutte le sue forme possibili, i suoi linguaggi, le sue declinazioni stilistiche, il suo intento sempre mutevole. Il resto potrebbe non contare nulla.

Chi decide cosa siamo?

visit here

Forse la mia è una posizione impopolare, ma io sono dell’idea che nessuno dovrebbe dirci cosa possiamo e cosa non possiamo essere. Vado nel concreto: ok, sì, forse in effetti il profilo del perfetto copywriter dovrebbe possedere determinate caratteristiche: attenzione costante verso i nuovi media, passione per la comunicazione mainstream, un carattere estroverso e incline alla spettacolarizzazione non guasterebbe… Ma tu a queste cose non pensarci troppo: ciò che conta, alla fine, è la tua reale volontà, la tua motivazione a riuscirci. Gli approcci si acquisiscono, le nozioni si apprendono, le conoscenze si ampliano, il carattere si modella, se vuoi. I consigli che posso dare a chi sta pensando di intraprendere questa estenuante e divertente professione sono gli stessi che darei a un ragazzetto che inizia il liceo: sii curioso, mettiti in discussione, ascolta gli altri, pensa con la tua testa.

mainstream