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Il clickbaiting sta ammazzando l’informazione. E siamo tutti complici
Il clickbaiting, traducibile approssimativamente con esca da click, fa riferimento a tutte quelle pratiche di scrittura utilizzate da editori con più avidità che etica per convincerci a cliccare su un link. Il fenomeno è nato su Facebook, ma si è esteso a macchia d’olio in tutta la cybersfera con la rapidità di un virus. E in effetti è esattamente ciò che è: un virus che, gradualmente, ha infettato anche la parte inizialmente sana del web. Ed è colpa nostra, perché siamo degli idioti. Procediamo con calma. LEGGI ANCHE: La privacy non è un problema (e se lo è, non ha soluzione) Le strategie di clickbaiting “Incredibile: sta succedendo proprio ora!”…
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Salvini, Di Maio e Zingaretti: cosa rivelano le loro foto profilo su Facebook
Se da un punto di vista politico si discute ancora se oggi siamo o meno entrati nella Terza Repubblica, sicuramente c’è poco da discutere sul fatto che, dal punto di vista della comunicazione, siamo entrati nell’era della Politica 3.0. Oggi, il consenso elettorale passa anche e sempre più attraverso i social network, la media strategy, la spettacolarizzazione. Il che, inevitabilmente, si traduce anche in un nuovo modo di guardare al personal branding dei personaggi pubblici, noti e meno noti, del mondo della politica. Ognuno, va detto, configura il proprio brand a modo suo. Tutto potremmo rimproverare ai nostri politici – e così ci piace fare – meno che la mancanza…