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Tiki Taka è quanto di peggio possa offrire il palinsesto sportivo della TV italiana
Prima di decidermi a scrivere questo pezzo mi sono dato un po’ di tempo. Troppo, forse. Già, troppo, perché in questo annetto abbondante di latenza, da calciomane quale sono, non ho quasi mai rinunciato a seguire la trasmissione “calcistica” Tiki Taka – Sottotitolo: “La Repubblica del Pallone”, autocitazione dell’altro chiambrettiano programma La Repubblica delle Donne, andato in onda tra la fine del 2018 e l’inizio del 2020. Solo che, per oltre un anno, non ho fatto altro che spegnere la tv intorno alle due di notte, domandandomi quale insana ragione mi spingesse a barattare un paio d’ore di sonno con un intrattenimento a dir poco demenziale, sciatto, volgare, privo di…
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Striscioni nel calcio: il copywriting sugli spalti, tra genio e lotta sociale
Il calcio, è superfluo anche dirlo, non può essere considerato un mero sport. Non lo è in Italia e non lo è nel resto del mondo. Intorno al calcio orbitano storie di luoghi, di identità, di uomini-simbolo, di dei pagani e di mitologia sportiva. Nulla, meglio del calcio, è in grado di canalizzare segni di appartenenza e riconoscimento, di creare unità e frammentazione tra gruppi, a contrapporre e ad unire individui, città, nazioni. E sulle curve degli stadi il fenomeno si amplifica. Le curve sono il posto in cui un agglomerato di persone si scopre gruppo, non perché semplicemente sceglie di tifare in coro per una stessa squadra, non soltanto…